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Gap di competenze? Responsabili e dipendenti non la vedono allo stesso modo

di Elisa Marasca
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Una recente analisi internazionale rivela la crescente urgenza tra i lavoratori italiani (e non solo) di acquisire nuove competenze. Ma le prospettive dei dipendenti spesso sono molto diverse da quelle del management.

 

La crescente avanzata della tecnologia e la conseguente richiesta di nuove skill stanno generando una situazione critica per il mondo del lavoro in Italia. 7 dipendenti su 10 avvertono infatti l’urgenza di potenziare le proprie competenze per garantirsi maggiori successi futuri. Di conseguenza, chiedono supporto alle aziende per colmare questo divario, e per avere maggiori opportunità di aggiornamento e riqualificazione. Lo scenario emerge dalla ricerca di GoodHabitz, piattaforma internazionale per la formazione aziendale, che ha recentemente condotto l’indagine su un campione di 24mila lavoratori a livello globale, tra cui quasi 1300 italiani.

Da qui spiccano ulteriori dati importanti per l’Italia, per esempio che l’80% dei datori di lavoro sostiene di incoraggiare i propri collaboratori a sviluppare nuove competenze, ma solo il 51% dei lavoratori si sente effettivamente spronato a farlo. Le competenze digitali e le soft skill sono in cima ai desiderata di formazione dei dipendenti, ma quasi un terzo dei professionisti italiani ritiene che l’azienda non investa equamente nelle opportunità di crescita. Appena il 52% degli italiani intervistati dichiara che la propria azienda offre corsi di formazione rilevanti per il proprio lavoro, mentre per il 37% non esiste alcuna formazione.

Responsabilità differenti

Le prospettive dei responsabili delle risorse umane e dei manager dello sviluppo differiscono leggermente da quelle dei dipendenti. Secondo i primi, le competenze di teamwork sono al primo posto nei desiderata, seguite da quelle comunicative e digitali. Il pensiero del futuro, però, accomuna tutti. Un aspetto significativo evidenziato dalla ricerca è infatti che i dipendenti si formano soprattutto per prepararsi al futuro e continuare ad avere successo nel proprio lavoro. Una parte considerevole ritiene che sia responsabilità dei datori di lavoro garantire opportunità di sviluppo personale. Inoltre, la maggioranza concorda sul fatto che queste opportunità influenzino la decisione di rimanere o meno nel proprio posto di lavoro attuale, con la maggior parte che sarebbe propensa a lasciare l’azienda se non garantisse possibilità di crescita.

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Photo: Pixabay / Dschap

Il report ricorda che ascoltare periodicamente i propri talenti è un passaggio che i datori di lavoro non dovrebbero mai sottovalutare, perché consente di identificare tempestivamente le competenze richieste e di fornire formazione e opportunità per colmare il gap. In una società sempre più connessa, quindi, diventa fondamentale conoscere le tecnologie emergenti e gli strumenti digitali, insieme a dotarsi di soft skill trasversali come la comunicazione, il lavoro di squadra e la leadership, che permettono di costruire relazioni solide con colleghi e clienti e di gestire situazioni complesse. I benefici non impattano positivamente solo sui dipendenti, ma anche sull’organizzazione, che può così rimanere competitiva e raggiungere efficacemente i propri obiettivi di business.

 

Elisa Marasca

Photo cover: Canva / Studioroman

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