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Lavoro agile in Italia: l’evoluzione continua

di Redazione
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Negli ultimi anni, il lavoro agile ha subito una trasformazione: oggi, con l’entrata in vigore di nuove norme e l’adozione di modelli flessibili, questa modalità di lavoro si sta adattando a piccole e grandi aziende. 

Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, nel 2024 sono 3,55 milioni i lavoratori che adottano lo smart working in Italia, dimostrando come la flessibilità sia ormai una richiesta imprescindibile dei dipendenti.

Il quadro normativo in vigore da aprile 2024 punta a proteggere l’esigenza di conciliare i tempi di vita e lavoro, insieme all’utilizzo di risorse rispettose della sostenibilità ambientale e del benessere collettivo, con un’attenzione particolare alla riduzione degli spostamenti casa-lavoro. Questa regolamentazione risponde a una necessità emersa nel corso della pandemia e confermata dalla ricerca dell’Osservatorio del Politecnico di Milano nel 2024, dove circa il 73% degli smart worker italiani ha dichiarato che tornare a un lavoro completamente in ufficio sarebbe difficile da accettare. Tra le richieste più comuni per compensare un rientro in presenza, sono indicati maggiore flessibilità oraria e un aumento salariale di almeno il 20%.

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Numeri e trend del lavoro agile: la crescita continua nelle grandi aziende

I numeri del Politecnico di Milano dipingono un quadro chiaro: nel 2024, il lavoro agile è aumentato dell’1,6% nelle grandi imprese, che oggi rappresentano quasi 2 milioni di lavoratori da remoto. Le PMI, invece, hanno visto un leggero calo, passando da 570mila a 520mila lavoratori. Questa tendenza riflette un cambiamento nelle priorità aziendali, con le grandi organizzazioni che continuano a investire in infrastrutture per il lavoro agile e la Pubblica Amministrazione che, dal canto suo, mantiene circa 500mila lavoratori agili.

Guardando al futuro, le proiezioni dell’Osservatorio indicano che, entro il 2025, il numero degli smart worker potrebbe crescere del 5%, raggiungendo i 3,75 milioni. La maggior parte di questo incremento avverrà nelle grandi imprese, dove il 35% delle organizzazioni prevede di ampliare il numero di lavoratori coinvolti, seguite dalla Pubblica Amministrazione (23%).

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“Agile Nomads”: una visione innovativa del lavoro agile

Un esempio nell’adozione del lavoro agile in Italia è rappresentato dall’iniziativa Agile Nomads dell’azienda Agile Lab, società di consulenza per progetti data-driven, sviluppo di soluzioni verticali e servizi di gestione di infrastrutture e dati.

Il progetto, arrivato ormai alla quarta edizione, permette ai collaboratori di lavorare insieme in destinazioni selezionate, fuori dall’ambiente abituale, solitamente le Isole Canarie. Agile Nomads rappresenta una nuova frontiera del lavoro agile, che unisce il team building al lavoro remoto, creando un’esperienza di crescita sia professionale che personale. Il programma copre i costi di alloggio, spazi di coworking e assicurazione, lasciando libertà ai partecipanti di personalizzare la loro esperienza di viaggio. Con le previsioni di crescita del settore e la conferma di numerosi benefici, il lavoro agile è quindi destinato a diventare sempre più centrale nelle strategie aziendali, in Italia ma anche all’estero.

 

Photo cover: Pexels / Canva Studio 

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