Purina, brand del gruppo Nestlè, ha messo al centro il benessere dei dipendenti, con numerose iniziative di welfare aziendale. Ce le spiega Rafael Lopez, Regional Managing Director South Europe di Nestlé Purina.
Formazione e welfare per creare senso di appartenenza all’azienda e trattenere i talenti, forti delle opportunità che una multinazionale come Nestlè può offrire. Purina è il brand di alimenti per cani e gatti che porta avanti varie iniziative per il benessere dei suoi lavoratori. A partire da Pets At Work e Nestlè Baby Leave. A parlarne con HR Heroes è Rafael Lopez, Regional Managing Director South Europe and South Eastern Markets di Nestlè Purina.
Quali sono i vostri punti di forza?
Purina è una delle aziende di riferimento internazionali nel settore petcare, con una gamma di alimenti per cani e gatti che va incontro a qualsiasi tipo di esigenza e gusto. Grazie alla nostra esperienza e soprattutto alla nostra passione, conosciamo l’importanza di un’alimentazione corretta e bilanciata e per questo i nostri esperti ricercatori, nutrizionisti e veterinari si impegnano ogni giorno per comprendere sempre meglio le esigenze nutrizionali, comportamentali e sociali degli animali, studiando soluzioni innovative e di alta qualità per garantire la loro salute. Per questo, le nostre proposte combinano qualità, rigore scientifico e garanzia di risultato grazie agli investimenti in attività di ricerca e innovazione. Abbiamo l’obiettivo di mettere a frutto le nostre conoscenze e ricerche per formulare nuove diete, comprese quelle su misura per esigenze specifiche.
Che cos’è Pets At Work?
Noi di Purina crediamo da sempre nel potere del legame persone-animali e nei benefici che questo può portare per la salute e il benessere di tutti. Infatti, gli uffici Purina sono pet-friendly dal 2014 e, grazie al progetto Pets at Work, che abbiamo poi esteso a tutti gli uffici Nestlè, i nostri dipendenti possono portare il proprio cane in ufficio in un ambiente di lavoro più coinvolgente, inclusivo e collaborativo. Il nostro obiettivo è di aiutare i nostri dipendenti a vivere al massimo la relazione con il proprio animale sul posto di lavoro. Per noi è però altrettanto importante supportare realtà esterne a seguire un percorso simile al nostro e creare ambienti di lavoro pet-friendly. Dal 2017, infatti, abbiamo lanciato la Pets At Work Alliance e abbiamo messo a disposizione delle realtà interessate la nostra esperienza, ma anche un pratico toolkit che chiarisce i primi passi da intraprendere per rendere i propri uffici pet-friendly, oltre a un supporto mirato più specifico per le singole aziende. Ad oggi la Pets at Work Alliance conta più di 200 aziende in tutta Europa e in Italia abbiamo richieste continue di aziende, in settori diversi, che vogliono intraprendere questo percorso. Il progetto è attivo da diversi anni, sempre molto vissuto e sentito. Infatti, esiste un comitato di lavoro cross funzionale che si ritrova periodicamente per valutare l’attività e possibili sviluppi.
Quali sono i benefici tangibili portati da questo progetto?
I colleghi aderenti al progetto confermano un migliore equilibrio vita professionale/privata, una migliore gestione del proprio cane, una riduzione del senso di colpa legato a lasciarlo a casa da solo e un maggiore attaccamento all’azienda. D’altra parte, vi sono tanti benefici anche per chi non ha un pet o non lo porta in ufficio: i dipendenti confermano che la presenza dei cani in ufficio riduce lo stress, migliora l’atmosfera portando il buonumore, agevola le interazioni con i colleghi, incoraggia il possesso o l’adozione di un animale e rappresenta un privilegio per i pet lovers, che possono interagire con gli amici a quattro zampe dei colleghi pur non avendone uno. I benefici della convivenza con gli animali sulla vita delle persone, ma anche delle organizzazioni in generale, sono numerosi: negli uffici pet-friendly le persone sono più coinvolte, concentrate e produttive, dimostrano maggiore motivazione e più attenzione nel fissarsi degli obiettivi.
Altra iniziativa del vostro welfare aziendale è la Nestlè Baby Leave. In cosa consiste?
Nestlé Baby Leave è un’iniziativa del Gruppo Nestlé di cui possono usufruire tutti i dipendenti, anche noi di Purina. Si tratta di un congedo retribuito di 3 mesi (12 settimane consecutive) di cui può usufruire il papà lavoratore o la seconda caregiver (in caso di coppie omogenitoriali) in occasione della nascita di un figlio o dell’adozione di un minore. Il congedo può essere fruito in un’unica soluzione entro sei mesi della nascita o dall’adozione e vede assicurata l’erogazione di tutti gli elementi retributivi. Nestlé, con questo accordo, vuole dare la possibilità a tutta la famiglia di dedicare tempo ed energie al nuovo arrivato o arrivata, in un periodo particolarmente delicato.
Per quanto riguarda la formazione, come si gestiscono al meglio secondo lei i percorsi di carriera dei dipendenti?
Per i nostri dipendenti esistono numerose attività di formazione che riguardano sia la parte di soft skills che quella di competenze verticali e più specifiche del settore petcare. Per questo abbiamo sviluppato un programma di induction ad hoc chiamato “Empawer”. Questo nuovo percorso di education e advocacy di Purina Italia è un programma completo che accompagna i nostri dipendenti nel mondo dei pet e della nutrizione animale, per rafforzare la consapevolezza che il lavoro di qualità è un lavoro che merita di essere raccontato. L’obiettivo è rendere ognuno consapevolmente informato e portavoce autentico della scienza, della qualità, dell’innovazione e dell’impegno quotidiano che noi di Purina impieghiamo per migliorare la salute e il benessere dei pet.
Come affrontate temi quali l’inclusione e la diversità nella vostra azienda? Quali iniziative a suo avviso sono efficaci per promuovere l’inclusione sul luogo di lavoro?
Per sviluppare e diffondere una cultura aziendale che permetta alle persone di esprimere liberamente la propria identità insieme a passioni e interessi, in Nestlé sono nate diversi anni fa le Emotional Communities, gruppi di colleghi e colleghe, che lavorano in funzioni anche molto distanti tra loro, che si riuniscono per promuovere progetti o interessi comuni e con l’obiettivo di assicurarsi che ciò accada. In questo ambito, il lavoro di Nestlé è stato riconosciuto anche dal Bloomberg Gender Equality Index che nel 2023, per il quinto anno consecutivo, ha premiato l’azienda per i progressi compiuti nel perseguimento di una cultura aziendale inclusiva, che comprenda parità di genere e salariale. A questo proposito, l’azienda garantisce parità salariale tra uomini e donne e applica la trasparenza in modo forse unico nel contesto competitivo, comunicando a ogni persona il posizionamento del proprio pacchetto salariale rispetto al mercato. Collegato a questo elemento, viene pubblicato su base annuale un documento personalizzato che racchiude tutte le informazioni individuali riferite a retribuzione (fissa e variabile), welfare e sviluppo.
In che modo si possono integrare le strategie di marketing e comunicazione per promuovere la cultura aziendale e influire all’engagement dei dipendenti?
I dipendenti sono fondamentali per il successo di un’azienda. Grazie alla loro passione, all’orgoglio di far parte della nostra realtà aziendale e alle competenze che possiedono, rappresentano il valore essenziale su cui si basa Purina. Per questo motivo, coinvolgiamo attivamente i nostri dipendenti in diversi eventi e iniziative. Per esempio, annualmente definiamo una serie di eventi interni dedicati al mother brand Purina e ai marchi in portafoglio per coinvolgere in prima persona i dipendenti sulle ultime novità. Grazie al programma di advocacy, i dipendenti possono diventare ambassador aziendali e partecipare come parte attiva negli eventi esterni organizzati dai brand (come fiere e congressi) o nel racconto dei nostri marchi sul punto vendita, per esempio affiancando una hostess durante la promozione. Inoltre, organizziamo visite di fabbrica, avendo uno stabilimento in Italia, e iniziative di formazione sui nostri prodotti attraverso il racconto di colleghe e colleghi esperti.