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Assumere talenti multipotenziali? Rende le aziende più competitive

di Veronica Rossetti
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Cosa significa realmente essere multipotenziali? E quanto queste risorse possono essere utili all’interno di un contesto aziendale?

Date le profonde trasformazioni che stanno caratterizzando tutte le occupazioni e l’introduzione di nuovi tool di Intelligenza Artificiale, secondo il report Future of Jobs 2023 del World Economics Forum entro il 2027 verranno creati 69 milioni di nuovi posti di lavoro, e saranno richieste nuove competenze. Tra queste, la flessibilità cognitiva, il creative problem solving e lo sviluppo del pensiero divergente per produrre risposte originali, inusuali e efficaci riguardo allo svolgimento di una mansione lavorativa.

Queste soft skill sono solo alcune di quelle possedute dalle persone multipotenziali, di cui solo recentemente si è iniziato a parlare in Italia. La loro flessibilità cognitiva consente di fare collegamenti tra concetti diversi, elaborare nuovi approcci o idee e adattarsi rapidamente ai cambiamenti richieste all’interno e all’esterno delle aziende. La sfida centrale dei prossimi anni sarà quindi aumentare la consapevolezza riguardo alla multipotenzialità delle risorse umane e accogliere i talenti all’interno dei team aziendali per portare innovazione, crescita e mantenere le aziende competitive nel mercato in cui operano. Per affrontare l’argomento in maniera esaustiva, abbiamo intervistato l’Associazione Italiana Multipotenziali, punto di riferimento in Italia sulla multipotenzialità.

Chi sono i multipotenziali e quali sono le loro soft skill

I tratti unici della multipotenzialità sono stati individuati per la prima volta a partire dagli anni ’70 grazie a Barbara Sher, e si sono diffusi in Italia grazie all’immenso lavoro svolto da Emilie Wapnick, fondatrice e direttore creativo dell’azienda Puttylike. «I multipotenziali hanno una naturale tendenza ad approfondire più discipline anche se appartenenti a settori completamente diversi tra loro, creando connessioni tra le stesse. Riescono a trovare più punti di contatto innovativi non solo tra le diverse discipline ma anche tra le persone», spiega l’Associazione.

La multipotenzialità presenta, in estrema sintesi, queste caratteristiche:

  • la capacità di sintetizzare le idee creando qualcosa di nuovo cogliendo le intersezioni nascoste anche quando sembrano non esserci;
  • avere un apprendimento rapido con l’aggiunta di una forte spinta motivazionale verso la conoscenza approfondita di un determinato tema per poi inserirla in aree disciplinari affini, trasversali o addirittura agli antipodi;
  • essere adattabili: essere multipotenziale significa poter assumere diversi ruoli a seconda del momento, delle esigenze.

Le persone multipotenziali riescono quindi a trovare nuove opportunità laddove sorgano difficoltà o in situazioni di crisi che si presentano spesso in modo imprevedibile e repentino. Sono qualità sempre più richieste negli attuali contesti aziendali.  La loro poliedricità porta innovazione, creatività e un modo di pensare fuori dagli schemi.

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Photo: Canva / Studioroman

Perché in Italia si accetta ancora con fatica la multipotenzialità

Nonostante quanto detto in precedenza, rispetto all’identità lavorativa, la multipotenzialità è vista ancora con scetticismo, in particolare nel nostro Paese: «La mancanza di comprensione porta a etichettare i multipotenziali come indecisi, mentre le politiche e le strutture organizzative in Italia non sono predisposte a valorizzare le persone con le caratteristiche delineate in precedenza, nonostante la richiesta di queste figure sia in repentina crescita» sottolinea l’Associazione.

È importante quindi offrire sostegno e risorse creando una comunità solidale che possa da un lato sensibilizzare l’opinione pubblica e dall’altro lato creare una rete di supporto, orientamento e confronto per i multipotenziali. Tale rete può favorire la consapevolezza di come utilizzare le loro risorse e valorizzare le loro soft skill per l’occupabilità lavorativa. «La nostra Associazione promuove, in tal senso, sessioni di brainstorming e speed networking che coinvolgono multipotenziali provenienti da tutta Italia e iniziative di formazione aziendale in collaborazione con Eggup Lab e l’Università LUMSA di Roma».

Come rendere le aziende più competitive assumendo risorse dalle molteplici soft skill

Possiamo dire quindi che la multipotenzialità delle risorse assunte è, oggi, un’opportunità per valorizzare e potenziare il proprio team, vista anche la rivoluzione del mercato del lavoro in atto. Offre, quindi, vantaggi significativi in un mercato fluido e mutevole come quello contemporaneo. Per poter inserire al meglio risorse multipotenziali in azienda, occorre saper riconoscere le loro soft skill. Questo è possibile grazie a degli assessment di valutazione, per misurare il livello di capacità «ed evidenziare delle eventuali differenze con chi non si riconosce in questo concetto», come sottolinea il magazine Azienda Digitale.

In un secondo momento, le aziende dovrebbero inserire le persone multipotenziali nelle giuste posizioni mettendole in condizione di svolgere attività diverse e stimolanti, in settori o reparti interdipendenti tra loro, in cui è richiesto un elevato grado di adattabilità e sono richieste competenze interdisciplinari, a forte carattere innovativo, come il marketing, il design e le discipline STEM, per citarne alcuni. Infine, occorre agevolare e incoraggiare la creazione di ambienti di lavoro che consentano a ogni persona di esprimere i propri talenti e le proprie abilità, in particolare se queste sono complesse e variegate come nel caso dei multipotenziali.

 

Veronica Rossetti

Cover Photo: Pexels / Jonathan Borba

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