L’Agenzia delle Entrate ha fornito importanti istruzioni operative per il welfare aziendale, con particolare attenzione alle spese agevolate per utenze, affitti e mutui.
Nell’attuale continua evoluzione del contesto economico e produttivo, il welfare aziendale, i fringe benefit e i premi di risultato diventano leve strategiche per le imprese che vogliono incentivare e fidelizzare i propri dipendenti.
Le novità legislative del 2024 introducono nuove forme di incentivi da destinare ai dipendenti con particolare attenzione alle spese agevolate per utenze, affitti e mutui. Vediamo quali sono le novità più importanti confermate dalla circolare n.5/E del 7 marzo 2024 diffusa dall’Agenzia delle Entrate.
L’importanza del welfare aziendale
Fidelizzare i propri dipendenti e attrarne di nuovi sta diventando sempre più centrale per le aziende che intendono migliorare il clima organizzativo interno. Adottare dei piani di welfare alle esigenze specifiche dei dipendenti può aumentare la loro soddisfazione e motivazione, contribuendo al miglioramento del clima aziendale e della produttività complessiva.
Oltre alle esigenze dei dipendenti, i piani di welfare aziendale devono essere ben documentati e inclusi nei contratti collettivi o aziendali, specificando chiaramente i criteri di erogazione dei benefici, nel rispetto dalla normativa vigente.
Le novità 2024
Per evitare sanzioni, le aziende dovrebbero implementare sistemi di monitoraggio per garantire che i benefici erogati non superino i limiti previsti dalla Legge di Bilancio 2024 (rispetto a quanto già stabilito dalla Legge n.208 2015) e recentemente confermati dalla circolare n.5/E del 7 marzo 2024 diffusa dall’Agenzia delle Entrate.
Ecco i principali strumenti di welfare aziendale di cui le aziende possono beneficiare:
Fringe Benefit
Per quest’anno, in prima battuta, è stato disposto che i fringe benefit non concorreranno a formare reddito da lavoro dipendente fino a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e fino a 1.000 euro per tutti gli altri. Superato questo limite, l’intero importo dei benefici diventa imponibile.
Affitti, mutui e utenze domestiche
Non concorreranno a formare reddito, entro il limite complessivo di 1.000 euro, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori, comprese le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche, delle spese di affitto della prima casa e degli interessi sul mutuo per la prima abitazione. Il limite viene elevato a 2.000 euro per i dipendenti con figli.
Per gli interessi sul mutuo occorre tenere presente che:
- per i prestiti a tasso variabile, il tasso ufficiale di riferimento (TUR) da considerare è quello vigente alla data di scadenza di ciascuna rata
- per i prestiti a tasso fisso, si assume come riferimento il TUR vigente alla data di concessione del prestito
Premi di Risultato
Per quanto riguarda infine i premi di risultato, rispetto a una imposta sostitutiva IRPEF e delle addizionali comunali pari al 10% (articolo 1, comma 182, della Legge del 28 dicembre 2015, n. 208), viene stabilita una riduzione al 5% per il 2024 fino a un massimo di 3.000 euro lordi.
Il trattamento integrativo speciale (e il riscatto dei periodi non coperti da retribuzione)
La circolare ha confermato quanto stabilito dall’Art. 1, comma 21, della legge di bilancio 2024 in materia di sostegno al settore turistico, ricettivo e termale. In particolare, per i lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, il 15% delle retribuzioni lorde corrisposte per lavoro notturno e straordinario, nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 giugno di quest’anno, non concorrerà alla formazione del reddito.
Buone notizie anche per chi decide si riscattare, a fini pensionistici, determinati periodi non coperti da contributi previdenziali per un massimo di 5 anni, anche non consecutivi, ma solo durante il biennio 2024-2025. In particolare, il datore di lavoro provvede alla copertura dell’onere, utilizzando i premi di produzione spettanti al dipendente.
Welfare nei settori metalmeccanici e commercio 2024
Infine, nel settore metalmeccanico, continuano a essere previste misure di welfare obbligatorie per tutti i lavoratori. Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del settore richiede che nel 2024 i datori di lavoro garantiscano strumenti di welfare per un valore di 200 euro annui, utilizzabili per servizi educativi, ricreativi, assistenza familiare e cure medico-sanitarie, entro il 31 maggio 2025.
Nel settore del commercio, invece, non sono previste misure di welfare obbligatorie. Tuttavia, il rinnovo contrattuale ha aumentato i contributi per il Fondo di assistenza sanitaria integrativa. A partire dal 1° aprile 2025, il contributo del datore di lavoro al Fondo Est sarà di 13 euro, con un incremento di 3 euro rispetto agli anni precedenti. Il Fondo offre vari servizi di prevenzione di base ai propri iscritti.
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